Debutta con il terzo capitolo, prodotto da PimSpazioScenico, della “Trilogia del Potere”: dopo Ubu Rex e La serva padrona tocca a Kaligola, ovvero Caligola, terzo imperatore romano, reso noto dalle fonti storiografiche per la sua eccentricità e depravazione.
Si parte dalla drammaturgia di Albert Camus (sempre un piacere ogniqualvolta viene proposto) al quale si deve anche molta filosofia dietro allo spettacolo: ne risulta un Caligola, chiamato K., partorito da una società impazzita e la cui salvezza risiede forse proprio nella purezza e nel rifiuto degli schemi e delle costrizioni.
Lo spettacolo è contaminato dal linguaggio e dagli archetipi dei B-movie science-fiction degli anni cinquanta e la scena è popolata da una sorta di laboratorio altamente tecnologico ispirato proprio a quelle atmosfere e dove si svolgerà il “programma di rieducazione” di K davanti agli occhi del pubblico.
Diversi i temi che la Compagnia degli Scarti decide di proporci a questo terzo giro di giostra: il rapporto con il futuro, il cambiamento, la malvagità e la depravazione, la rigidità delle regole quotidiane.